
Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2023 da VetrinaFacile.it & Redazione
Nuove normative contratti commerciali: cosa cambia per le imprese
I contratti commerciali sono gli accordi che regolano le relazioni tra le imprese e i loro clienti, fornitori, partner e altri soggetti coinvolti nelle attività economiche. Si tratta di documenti fondamentali per garantire la sicurezza giuridica, la trasparenza e la correttezza delle transazioni commerciali.
Tuttavia, i contratti commerciali sono anche soggetti a continue evoluzioni e adattamenti, in risposta ai cambiamenti del contesto normativo, economico e sociale. In particolare, negli ultimi anni si sono verificate alcune importanti novità legislative che hanno introdotto modifiche significative nella loro disciplina.
In questo articolo vogliamo illustrare le principali novità normative in materia di contratti commerciali e le loro implicazioni per le imprese. Per una trattazione più approfondita e specifica dei singoli casi, si consiglia di consultare un professionista del settore legale.
Riforma del codice civile sui contratti
La prima novità normativa riguarda la riforma del codice civile sui contratti, entrata in vigore il 1° ottobre 2016. Si tratta di una riforma organica e sistematica che ha modificato oltre 200 articoli del codice civile relativi alla materia contrattuale.
L’obiettivo della riforma è stato quello di adeguare la disciplina dei contratti alle esigenze della società moderna, valorizzando la libertà contrattuale, la buona fede, la cooperazione e la responsabilità delle parti.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma, possiamo citare:
- l’introduzione del principio di eticità sociale dei contratti, secondo cui le parti devono comportarsi secondo buona fede, correttezza e solidarietà sociale, anche nella fase precontrattuale e post-contrattuale;
- l’ampliamento della tutela dei contraenti deboli, ovvero quei soggetti che si trovano in una situazione di inferiorità economica, giuridica o informativa rispetto all’altra parte. In particolare, la riforma ha previsto maggiori garanzie per i consumatori e gli utenti finali nei contratti con le imprese;
- la revisione delle clausole vessatorie, ovvero quelle clausole che limitano o escludono i diritti o le garanzie dei contraenti deboli. La riforma ha stabilito che queste clausole sono nulle se non sono state specificamente approvate per iscritto dal contraente debole;
- la riformulazione delle ipotesi di risoluzione del contratto per inadempimento o per impossibilità sopravvenuta: la riforma ha introdotto il criterio della gravità dell’inadempimento come presupposto per la risoluzione del contratto e ha previsto maggiori possibilità di rimedi alternativi alla risoluzione, come la riduzione proporzionale del prezzo o il risarcimento del danno;
- l’innovazione delle modalità di formazione del contratto, con particolare riguardo ai contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali. La riforma ha recepito le disposizioni europee in materia di informazione precontrattuale, diritto di recesso e protezione dei dati personali.
Legge sul whistleblowing
La seconda novità normativa riguarda la legge sul whistleblowing, ovvero la segnalazione di illeciti o irregolarità commessi nell’ambito delle relazioni commerciali; si tratta di una legge approvata il 30 novembre 2017 e entrata in vigore il 29 dicembre 2017.
L’obiettivo della legge è quello di incentivare e tutelare i cosiddetti whistleblower, ovvero i soggetti che denunciano fatti illeciti o irregolari di cui sono venuti a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni o attività; in particolare, la legge si applica ai dipendenti pubblici e privati, ai collaboratori esterni e ai fornitori delle imprese.
Tra le principali disposizioni della legge, possiamo citare:
- l’introduzione dell’obbligo per le imprese di adottare appositi canali interni per la raccolta delle segnalazioni di illeciti o irregolarità: tali canali devono garantire l’anonimato dei segnalanti e la riservatezza delle informazioni;
- l’introduzione dell’obbligo per le imprese di valutare le segnalazioni ricevute e adottare eventuali provvedimenti correttivi o sanzionatori nei confronti dei responsabili degli illeciti o irregolarità.
- l’introduzione della tutela dei segnalanti da eventuali ritorsioni o discriminazioni da parte dei datori di lavoro o dei committenti: la legge prevede infatti che i segnalanti non possano essere licenziati, demansionati, trasferiti o sottoposti ad altre misure negative a causa della loro segnalazione;
- l’introduzione di incentivi economici per i segnalanti che contribuiscono al recupero di somme dovute all’erario o alla prevenzione di danni al patrimonio pubblico o privato.
Legge sulle startup innovative
La terza novità normativa riguarda la legge sulle startup innovative, ovvero le imprese che si occupano di sviluppare prodotti o servizi innovativi basati su tecnologie digitali o avanzate: si tratta di una legge approvata il 17 febbraio 2012 e successivamente modificata da vari decreti legislativi.
L’obiettivo della legge è quello di favorire la nascita e lo sviluppo delle startup innovative nel territorio nazionale, offrendo loro una serie di agevolazioni fiscali, amministrative e finanziarie.
Tra le principali agevolazioni previste dalla legge, possiamo citare:
- la possibilità per le startup innovative di costituirsi in forma semplificata e gratuita tramite una procedura online;
- la possibilità per le startup innovative di accedere a un regime fiscale agevolato che prevede l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società (IRES) per i primi quattro anni di attività e una riduzione del 50% per i successivi tre anni;
- la possibilità per le startup innovative di beneficiare di un credito d’imposta pari al 30% degli investimenti effettuati da persone fisiche o giuridiche nelle startup stesse;
- la possibilità per le startup innovative di accedere a fondi pubblici dedicati al sostegno dell’innovazione e della ricerca;
- la possibilità per le startup innovative di usufruire di servizi di incubazione, accelerazione e mentoring offerti da enti pubblici o privati qualificati.
Le nuove normative in materia di contratti commerciali hanno introdotto importanti cambiamenti nella disciplina dei rapporti tra le imprese e i loro interlocutori; tali cambiamenti richiedono alle imprese una maggiore attenzione e aggiornamento sulle novità legislative e sulle loro implicazioni pratiche.
Per questo motivo, si consiglia alle imprese di affidarsi a professionisti qualificati che possano offrire loro una consulenza adeguata e personalizzata sui vari aspetti contrattuali, in questo modo – le imprese – potranno gestire al meglio le loro relazioni commerciali e cogliere le opportunità offerte dalle nuove normative.
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