Ultimo aggiornamento 15 Novembre 2017 da VetrinaFacile.it & Redazione
Il pagamento dell’affitto può dare diritto a sconti fiscali, ma solo a certe condizioni.
Deve trattarsi dell’abitazione principale e occorre prestare attenzione alla tipologia del contatto di locazione e all’ammontare del reddito complessivo dichiarato.
Per i contribuenti che hanno stipulato o rinnovato un contratto in base alla legge di riforma degli affitti 431/1998 a canone libero spetta una detrazione di 300 euro se il reddito coplessivo non supera 15.493,71 euro, e di 150,00 euro se il reddito complessivo è compreso tra i 15.493,72 e 30.987,41 euro.
In presenza di un contratto a canone concordato, la detrazione, fermo restando i limiti di reddito prima ricordati sale rispettivamente a 495,80 euro e a 247,90.
Ai giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni, con un reddito complessivo non superiore ai 15.493,71 euro e un contratto di locazione stipulato in base alla legge 431/1998 relativo all’abitazione principale diversa da quella dei genitori, per i primi tre ani spetta una detrazione di 991,60 euro.
Anche i lavoratori dipendenti che trasferiscono la propria residenza in un’altra regione e in un comune distante almeno 100 chilometri dal precedente per motivi di lavoro possono usufruire al massimo per tre anni di uno sconto fiscale di 991,60 euro, con un reddito complessivo fino a 15.493,71 euro, che scende a 495,80 euro, se il reddito sale fino a 30.987,41euro.
Per il solo triennio 2014 – 2016
Ai titolari di contratti di locazione di alloggi sociali compete una detrazione di 900,00 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, e di 450 euro, se non supera 30,987,41 euro.
Le detrazioni per gli inquilini devono essere rapportate al numero di giorni nei quali l’unità immobiliare è stata adibita ad abitazione principale e, in caso di più conduttori, occorre ripartirle tra i coeintestatari del contratto. Le detrazioni sono alternative tra loro, per cui il contribuente ha diritto a scegliere quella più conveniente.
DETRAZIONE STUDENTI FUORI SEDE
Per gli studenti universitari fuori sede è prevista una detrazione dell’Irpef lorda del 19% da calcolare sui canoni di locazione pagati per alloggio. La detrazione compete sia per i contratti di locazione stipulati in base alla legge 431/1998 che per i canoni relativi ai contratti di ospitalità, agli atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti.
Per ottenere lo sconto fiscale, l’università deve trovarsi in un comune distante almeno 100 chilometri da quello di residenza dello studente e appartenere a una provincia diversa. L’agevolazione non spetta in caso di subaffitto, poiché l’ipotesi del subcontratto non è contemplata tra gli schemi contrattuali idicati nell’articolo 15 del Tuir.
L’importo massimo su cui calcolare il 19% è 2.633 euro annui
Lo sconto fiscale sarà dunque di 500,27 euro e la detrazione può essere fruita anche se l’onere è sostenuto nell’interesse di familiari a carico.
Se quindi il contratto di locazione è intesato, ad esempio, al padre, quest’ultimo può fruire del beneficio fiscale, purché il figlio studente si trovi nelle condizioni richieste dalla norma.
Nell’ipotesi di due figli universitari titolari ciascuno di un contratto di locazione e a carico di entrambi i genitori, ognuno di quest’ultimi potrà beneficiare della detrazione del 19% sull’importo massimo di 2.633 euro.
Se un solo figlio, sempre a carico di entrambi i genitori, paga ad esempio un canone annuo di 4.200 euro, la detrazione spetta a entrambi i genitori in ugual misura nel limite massimo, per ciascuno, di 1.316,50 euro, come precisato dall’Agenzia delle Entrate nel corso di Telefisco 2016.
In definitiva, secondo le Entrate, la detrazione deve essere calcolata su un importo massimo non superiore a 2.633 euro da ripartire tra i genitori con riferimento al loro effettivo sostenimento.
La detrazione per i canoni di locazione è applicabile solo agli studenti universitari fuori sede, e non a coloro che frequentano un master on un corso che frequentano un master o un corso di specializzazione, così come è esclusa per chi è iscritto agli istituti tecnici superiori che, come ricordato nella circolare 177E/2015, non sono equiparati ai corsi di laurea universitari.
NOTA: COS’É IL CREDITO D’IMPOSTA
Il credito d’imposta è un credito vantato da un contribuente nei confronti dello Stato, che può essere utilizzato per compensare debiti tributari e contributivi di qualunque natura, anche attraverso il modello F24, oppure, quando la la legge lo consente, po’ essere richiesto a rimborso.
Nell’ipotesi in cui la detrazione per inquilini risulti superiore all’Irpef lorda diminuita delle detrazioni per carichi familiari e per redditi di lavoro dipendente, pensione e altri redditi, questa si “trasforma” in credito d’imposta. Il credito, di importo pari all’eccellenza che non ha trovato capienza nell’imposta lorda, si indica compensato con altre imposte o può essere compensato con altre imposte o può essere chiesto a rimborso.
LE RIDUZIONE PER I CONDUTTORI (INQUILINI)
Di seguito vengono riportati i benefici a seconda del contratto e del reddito (fonte: ilsole24ore)
TIPOLOGIA | DETRAZIONE | LIMITE REDDITO |
Contratto legge 431/1998 | 300 | fino a 15.493,71 |
150 | fino a 30.987,41 | |
Contratto a Canone Concordato | 468,8 | fino a 15.493,71 |
247,9 | fino a 30.987,41 | |
Trasferimento per lavoro | 991,6 | fino a 15.493,71 |
495,8 | fino a 30.987,41 | |
Detrazione Giovani | 991,6 | fino a 15.493,71 |
Alloggi Sociali | 900 | fino a 15.493,71 |
450 | fino a 30.987,41 |